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SPIRITO GUIDA, questo sconosciuto.

Se cerchi su google, trovi di tutto:

dai corsi iper professionali di Igor Sibaldi per diventare maestro e poter insegnare (col diploma) la sua speciale tecnica di contatto (che io peraltro trovo molto carina), alle differenze principali tra Angeli e Spiriti guida, fino ai video su YouTube che ti spiegano come riconoscerli. C’è chi dice che sono entità di luce e chi dice che sono maestri ascesi, ma anche maestri cosmici che vivono in altri pianeti, spiriti benigni che si contattano grazie ai medium. Angelo Bona evita l’argomento e fa intendere che possano essere archetipi interiori, ma senza dirlo troppo, che magari qualche signora per bene, ne ha uno bello e biondo, che si chiama Sergio e che sostiene di non essere affatto un archetipo…e i followers potrebbero non apprezzare.

Ma possiamo fare un po’ d’ordine? O va bene dire che gli spiriti guida sono quello che vogliamo?

C’è da dire che sono guide.

“Guidare” mi sembra una parola molto importante, trova infatti un’origine latina che ha radice nella stessa VID-ÉRE, vedere, passata al significato attivo di far vedere. E ancora dal got. VÎTAN (osservare, indicare, vegliare, prognosticare), che sembra molto affine all’a.a. ted. VATHAN (guardare, vegliare).

Perciò credo che se non riusciamo a capire precisamente di che stiamo parlando rischiamo di fare una gran bella confusione.

Fatto sta che per ognuno funziona a modo proprio e che il modo più giusto è quello che ci fa sentire meglio, ma quando nei forum leggo frasi di questo tipo, lo ammetto: io mi preoccupo.

“lo percepisco come una presenza accanto a me, una presenza che come intercetta dei pensieri un poco birboni mi richiama all'ordine, un paio di volte mi ha dato uno spintone prima che finissi sotto ad un'auto, m'è capitato di fermarmi improvvisamente nel bel mezzo di una tremenda litigata con il mio ex marito sentendolo molto vicino quasi che mi imponesse di smetterla.”

Dei pensieri un po’ birboni? Un po’ birboni??? Il tuo spirito guida.. Giudica i tuoi pensieri? Ah si? E chi sarebbe? Uno che ti spinge per non finire sotto un’ auto?

Ha un che di acqua santa, questo angioletto che chiami spirito guida, ma vediamo bene di capire perchè.

Chi interviene, chi sono veramente e come capire se esistono realmente oppure no.

Ahimè spiegare gli spiriti guida, non è una scelta facile, tanto che in molti preferiscono non farlo.

Ma i miei maestri in carne e ossa, mi hanno spinta verso una conoscenza piuttosto tecnica e scientifica, perciò credo che le cose spirituali per le menti materiali del nostro secolo e della nostra terra occidentale, debbano trovare abbondanti conforti razionali, per fare quello che una mente orientale con un’ educazione tutta dedita alle altre dimensioni dell’essere farebbe con molta più naturalezza e senza tanti fronzoli tecnico pratici.

Per parlare chiaramente di spiriti guida mi è dunque indispensabile ripartire dall’IO.

Abbiate pazienza, la digressione che segue è abbastanza tecnica, se non vi interessa saltatela a piè pari, l’articolo va comunque dritto al sodo anche dopo.

Sappiamo che l’Io esiste, e che ha molte definizioni. Ormai nessuno darebbe più per vera la posizione cartesiana del: “cogito ergo sum” penso dunque sono, piuttosto oggi potremmo dire con certezza (grazie soprattuto alle più recenti scoperte della fisica quantistica in merito all’entaglement): “cogito ergo SUNT” penso -osservo- dunque essi sono!

L’Io è stato, nel corso del Novecento, condotto attraverso numerose correnti filosofiche e psicologiche ad assumere forme e connotati assai diversi, nella spasmodica e difficile ricerca di sé.

Oggi grazie ad Hal e Sidra Stone potremmo certamente “farla un po’ più facile” e dire che IO sono tutti i miei infiniti Sè, e che esiste un IO cosciente e una visone lucida che ci permettono di essere IO fuori dal nostro IO, “risolvendo” il discorso ermeneutico dall’io al sé (Sé come un altro, 1990, Ricoeur). Accanto al quale si sono affiancate le scienze cognitive che hanno posto il problema dell’Io come coscienza, stringendo un legame con la ricerca scientifica ed enfatizzando il divario tra la mente cosciente che agisce nel suo essere Io, e l’inconscio che in linea di principio, risulterebbe essere perfettamente capace di conseguire tutti i fini che si supponevano deputati esclusivamente alla mente conscia.

Gli Stone bypassano questo problema dichiarando che coscienza e inconscio comunicano assai bene, proprio come l’anima e il corpo, tale che ne segue una visone del mondo filtrata da questo tipo di comunicazione e che più ci si addentra nella conoscenza e nell’esplorazione di entrambe le parti e più si facilita la comunicazione tra esse stesse, più sarà facile giungere ad una consapevolezza (per me vicinissima a quella spirituale) che loro chiamano visione lucida, che ci consente di OSSERVARE-VID-ÉRE (quindi guidare) dall’alto.

In fondo quello che fa Igor Sibaldi, nel suo sincero e rigoroso corso per incontrare gli spiriti guida, non è altro che osservare. Ma da quale posizione? Il segreto è questo: da una posizione alta, che non appartiene all’IO cosciente, che non appartiene alla coscienza, ma che la include in essa in quanto visione DEL TUTTO, o per dirla con gli Stone: visione lucida.

Vogliamo dunque dire che il nostro IO potrebbe essersi verosimilmente formato in base alle limitazioni e alla crescita nella società in cui vive?

Come potremmo negarlo, è reale che che le esperienze hanno formato la nostra essenza, ma non solo queste, anche la cultura, la conoscenza e i primi importantissimi mesi e anni di vita in cui si forma l’impronta digitale del nostro vero IO, vi rimando ai bellissimi studi di Bruce Lipton, sulla formazione delle aree percettive ed emotive nel cervello dalla nascita all’età adulta, per capire come realmente l’esterno e l’interno interagiscano in un armonia formativa che svilupperà il nostro carattere, le nostre paure, le nostre limitazioni, in una parola il nostro IO che si muove nel mondo.

Potremmo allora dire che conosciamo di quell’IO una parte piccola piccola, che è quella che ci muove, e che si confronta con il reale, con la vita.

Una parte piccola perchè cresciuta in base al confronto con una realtà che si è ben sviluppata nel nostro subconscio e che abbiamo ricevuto. Una realtà che abbiamo dovuto imparare a tradurre secondo uno schema di adattamento interno, che fa parte di un processo bio-evolutivo, che coinvolge le emozioni e gli stati dell’essere.

Quindi il nostro IO che si confronta con il reale, col quotidiano, parrebbe essere un io schiacciato, come RIDOTTO, dal confronto col mondo (genitori, famiglia, amici, datori di lavoro, leggi, religione, etc.), questo significherebbe che in realtà il nostro IO ha una dimensione talmente vasta, che per esplorarla.. potrebbe bastare una vita?

Credo si debba essere metodicamente ordinati, se si vuole approfondire l’argomento SPIRITI GUIDA.

Ma che centra l’Io con gli spiriti guida?

Possiamo dunque credere di avere un IO vasto, un IO infinito, che l’esperienza del mondo ha limitato, schiacciandolo in una definizione di se piuttosto limitante, ma che ci è servita alla sopravvivenza emotiva.

Ma quell’IO infinito che ci appartiene e che esiste al di là delle limitazioni, in se comprende infinite possibilità di espressione di se o dei Sè: è un io che si muove su dimensioni differenti.

Un IO infinito, è un IO che comprende il tutto? O è un io che è tutto?

Non vorrò arrivare alla trita e ritrita teoria del tutto?!

Sì, è quello che voglio.

Se pensiamo di avere un IO talmente vasto da essere infinito, non possiamo che tornare alla teoria del tutto.

Non vedo perchè un IO che per definizione è infinito non sia anche TUTTO.

Ma questa esperienza terrena è limitata.

Certo in questa dimensione abbiamo un IO ”schiacciato”, che ha imparato a muoversi in questo mondo attraverso un codice ed un linguaggio. Ma come sappiamo si possono imparare linguaggi e codici differenti e un IO così vasto non vede l’ora di farlo, il punto è: quanto è stato limitato il nostro IO? Così tanto da credere che non vi sia possibilità di cambiare e conoscere nuovi modi per esplorare se stesso? Talvolta si.

Alcune persone sono “programmate” così bene da credere che la stessa realtà sia immutabile, e non parlo di dimensioni differenti, parlo della realtà quotidiana, quella in cui credi che non sia possibile cambiare lavoro…o peggio un semplice atteggiamento (“io sono fatto così” oppure “eh a 50 anni non si cambia più”).

Ma se il nostro IO è limitato come posso percepirlo, ascoltarlo e comprenderlo nella sua vastità? É facile: lo senti.

Non credo che per parlare delle nostre sensazioni ci vogliano delle grosse conferme scientifiche, ma se ne aveste bisogno vi consiglio “Il critico interiore” di Hal e Sidra Stone e vi propongo di dare uno sguardo ai bellissimi studi scientifici dei Drs. John and Julie Gottman che hanno pubblicato 200 academic journal articles e scritto 46 libri di comprovata sperimentazione scientifica, credo che questi tipi di approcci così scientifici, possano risolvere qualsiasi tipo di perplessità in merito a sentimenti ed emozioni e a come muoverci dentro di esse, senza sentirci dei pazzi scatenati che pensano che gli spiriti guida siano entità bacchettone che ci insegnano la strada migliore da percorrere per una vita piena di rettitudine.

Ma insomma chi sono gli spiriti guida? Esistono?

Un momento, stavo parlando della teoria del tutto per arrivare a dire che il nostro piccolo io che cammina nel mondo è un IO che è stato limitato dall’esperienza, dall’apprendimento di tale esperienza, da come le emozioni hanno risuonato dentro di lui e da come sono state assimilate e tradotte in un linguaggio che ci ha permesso di arrivare fino a questo punto della nostra vita.

Allora in teoria abbiamo detto che possediamo un IO talmente grande e colmo di differenti Sè (vedi mio precedente articolo: Spiritualità e stronzaggine) che non basta una vita per esplorarlo, conoscerlo e riconoscerlo, ma in realtà si può fare molto e con quell’IO così grande ci si può veramente divertire.

Un IO che è infinito e quindi che è tutto, è atemporale.

Quando vado in cerca degli spiriti guida, spostandomi in dimensioni differenti da quella che noi chiamiamo reale, magari facendo una semplice meditazione, vado ad attingere a delle risorse del mio stesso IO infinitamente grande che essendo atemporale si sposta come vuole, sulla linea retta della realtà, che invece prevede un passato, un presente e un futuro.

Mi spiego meglio: se sono nell’IO atemporale (quindi nel mio vero e infinitamente grande IO) posso guardare la linea della vita dall’alto, vedrò così un tempo che si compone di passato presente e futuro. Lo vedrò per intero e vedrò molto di più, da là su, voglio dire, con quella visuale, si possono ottenere delle ottime indicazioni sulla propria vita, sulle percezioni e su come stia la nostra anima…Ecco perchè quelli che chiamiamo spiriti guida, sono appunto spiriti (dal latino soffio, leggero, invisibile) che guida (che osserva, vede, indica), come dire che possediamo un soffio che osserva per guidarci, quasi un respiro impalpabile di conoscenza.

Quindi, tornando ai commenti sui forum, relativi agli spiriti guida: secondo voi potrebbe mai essere giudicante uno spirito guida se altro non è che una visione lucida della mia esistenza? Visone che peraltro trovo all’interno del mio grande e inesplorato IO.

Ah dimenticavo, se pensate di NON avere un IO infinitamente grande ed infinitamente colmo di possibilità (lo dico facendo un chiaro riferimento all’epigenetica), allora sarà meglio fermarsi per chiedersi un attimo quale dei miei Sè, abbia appreso una credenza così limitante per me.

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